Il perito incaricato dalla banca è chiamato a rispondere nel caso abbia sovrastimato il bene immobile oggetto di mutuo. È quanto stabilito da un’interessante sentenza del Tribunale di merito di Napoli[1].
Il caso atteneva alla richiesta di risarcimento danni, presentata dalla banca, nei confronti di un perito da lei incaricato della stima di alcuni beni immobili, per i quali era stata avanzata richiesta di finanziamento.
La banca lamentava, più precisamente, che il perito avesse sovrastimato gli immobili, come emergeva dal raffronto con le stime poi effettuate dal Tribunale, a seguito dell’apertura delle procedure esecutive, resesi necessarie a causa dell’inadempimento dei soggetti che avevano richiesto il mutuo.
Il fatto che il perito possa considerarsi responsabile e, dunque, essere chiamato a risarcire la banca per il danno subito è una questione senz’altro attuale e interessante.
E’ di tutta evidenza, infatti, l’importanza di una perizia corretta per gli istituti bancari, dal momento che il giusto valore da attribuire all’immobile, oltre a costituire parametro fondamentale per la concessione del mutuo stesso, assume rilievo anche per la successiva esecuzione sul bene, nel caso di un eventuale inadempimento del cliente.
Ordunque, occorre chiedersi quali siano le conseguenze giuridiche in capo al perito, nel caso di palese difformità tra il contenuto della perizia e le reali condizioni del bene, come nel caso analizzato dal Tribunale dove uno dei appartamenti stimati non risultava nemmeno avere i requisiti per l’abitabilità.
In presenza di un siffatto grave inadempimento, il Tribunale partenopeo ha, dunque, solo potuto rilevare come una simile discrasia, tra il contenuto della perizia e la reale condizione dell’immobile, sia sintomatica dell’assenza di quella diligenza, ancorché minima, richiesta a un professionista nello svolgimento del suo incarico.
Un siffatto comportamento da parte del perito può causare un pregiudizio, anche ingente, in capo alla banca che abbia confidato nel contenuto della perizia.
Da ciò deriva l’obbligo di risarcire il danno subito. Spetta, pertanto, alla banca senz’altro un risarcimento, che il Tribunale ha ritenuto vada quantificato tenendo conto della perdita economica che la stessa abbia subito per aver erogato il mutuo, o averlo erogato a condizioni diverse da quanto effettivamente avrebbe fatto se avesse conosciuto la reale situazione.
[1] Tribunale di Napoli, sentenza n. 11522 del 21 ottobre 2016.
Post a cura di SuperPartes