Relazione a cura di Giovanni Peli, Dottore Commercialista in Brescia*
Convegno “La Riforma Fallimentare – sinergie tra professionisti” tenutosi a Padova il 12 settembre 2016

L’affitto come conservazione del valore dell’azienda

L’azienda è una realtà viva e, se arrestata, subisce una perdita di valore con andamento iperbolico. La dichiarazione di fallimento comporta l’immediata cessazione dell’attività aziendale e, salvo i rari casi di esercizio provvisorio, la soluzione più praticata è un affitto-ponte, in attesa del completamento delle formalità della vendita.
È una situazione molto delicata, in quanto occorre congegnare un contratto di affitto che ponga la procedura al riparo da eventuali abusi dell’affittuario ma anche da perdite involontarie del valore dell’azienda nel corso dell’affitto. Perciò, anche in questo caso, è fondamentale la collaborazione tra più professionisti, inclusi specialisti del settore nel quale opera l’azienda.

La vendita dell’azienda

In tutte le procedure concorsuali, è previsto, in caso di vendita, l’esonero di qualsiasi garanzia per i vizi della cosa venduta. Si verifica quindi una asimmetria informazioni tra l’imprenditore a cui fa capo l’azienda fallita, che la ben conosce, ed eventuali terzi competitori, che invece possono fare affidamento sulla sola perizia e non hanno nessuna garanzia in caso, frequente, di scoperta di problematiche, anche gravi, successive all’acquisto dell’azienda.
Per usare un termine del mercato automobilistico dell’usato, il rischio bidone è in agguato.
Per tali motivi, è fondamentale una perizia effettuata in modo rigoroso ed esaustivo, affinché chiunque possa affacciarsi al mercato delle vendite fallimentari con fiducia.

La composizione della crisi da sovraindebitamento

La legge numero 3/2012 ha finalmente introdotto, anche nell’ordinamento nazionale, una disciplina della cosiddetta insolvenza civile, mentre prima era disciplinata solo quella commerciale.
Purtroppo sì tratta di una normativa molto frammentaria, che nulla dispone in merito alla liquidazione dell’attivo, se non un generico richiamo all’articolo 107 della legge fallimentare, in quanto richiede la stima, adeguata pubblicità ed idonea procedura competitiva.
Anche in questo caso, dunque, valgono le raccomandazioni fatte in tema di vendita fallimentare, anzi, a maggior ragione, la vendita deve essere pianificata in maniera rigorosa, preferibilmente in sinergia con diversi professionisti, proprio a causa del ridotto impianto normativo che disciplina la materia, sempre a tutela del soggetto che vende ed anche di colui che acquista; insomma, una tutela super partes.

giovanni-peli*Giovanni Lorenzo Peli si è laureato in economia e commercio all’Università degli Studi di Brescia, città in cui è nato nel 1962 e in cui attualmente risiede ed esercita la sua attività. Dopo 3 anni alla Banca San Paolo come responsabile nelle contrattazioni con l’estero e nel servizio titoli ha iniziato la sua attività di libero professionista. E’ iscritto al Registro dei Revisori Contabili e svolge da diversi anni il sindaco presso primarie società italiane. E’ specializzato nel controllo di gestione, analisi dei costi e aspetti finanziari di società ed enti pubblici. E’ inoltre un esperto nel settore informatico e telematico, di cui ha elaborato specifici applicativi software in ambito professionale. È iscritto all’Albo dei consulenti tecnici del Tribunale di Brescia per il quale assolve incarichi nelle procedure concorsuali e quale perito per il controllo dei conti, analisi reddituali patrimoniali, verifiche di legge, valutazioni aziendali e attività connesse e simili. Nel 1993 ha iniziato a collaborare col gruppo editoriale Sole 24 Ore dove pubblica costantemente articoli di aggiornamento legislativo e giurisprudenziale per il quotidiano “Guida Normativa” e per il settimanale “Informatore Pirola”, oltre che saltuariamente per altre testate del gruppo. Ha pubblicato inoltre un volume sulle “Società di comodo” (autori F. Baiguera e G. Peli), un “Manuale per il curatore fallimentare” (editore E.B.C.) ed il testo “La fatturazione negli studi professionali” (Editore Il Sole 24 Ore, Autori F. Baiguera e G. Peli). Partecipa costantemente a corsi, master brevi e convegni di aggiornamento professionale. E’ docente presso il Corso biennale di formazione per la preparazione agli esami di Stato per l’esercizio della professione di Dottore Commercialista. E’auditor nell’ambito di operazioni quadro comunitarie che prevedono il cofinanziamento con fondi strutturali ERDF. E’ membro del comitato di coordinamento della Fondazione per gli Studi Economici e Giuridici di Brescia a cui partecipano le principali categorie libero-professionali. È stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al merito delle Repubblica Italiana” con provvedimento del Presidente della Repubblica in data 27 dicembre 2003.

Giovanni Peli, Dottore commercialista in Brescia
Convegno “La riforma fallimentare, sinergie tra professionisti”
Padova, 12 settembre 2016

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